02 aprile 2019 | CEFPAS – Via Mulè Giuseppe, Caltanissetta
Il Dott. Paolo Giulini, criminologo clinico, Presidente CIPM e responsabile dell’“Unità di Trattamento Intensificato per autori di reati sessuali” presso la Casa di Reclusione Milano-Bollate, partecipa al convegno “I maltrattanti e la violenza di genere. Strategia per la Prevenzione ed il Contrasto” per affrontare il tema del campo del trattamento per gli autori di violenza in ambito sessuale e relazionale.
Di seguito l’abstract dell’intervento del Dott. Paolo Giulini:
L’intervento descrive le best practices che la Cooperativa Sociale C.I.P.M. (Centro Italiano per la Promozione della Mediazione) ha avviato per affrontare la problematica della violenza sessuale e della violenza nelle relazioni di prossimità. Questo contributo ruota attorno al concetto di ‘campo del trattamento’, una formazione dinamica che intende tradurre in atto il paradigma della giustizia riparativa.
La pena detentiva, intesa in una mera ottica retributiva, si è dimostrata essere insufficiente ed inadeguata come unica forma di tutela e risarcimento nei confronti delle vittime e della società in generale e inefficace in termini di produzione di sicurezza e riduzione delle recidive dei rei. Occorre pensare a strategie di intervento e prevenzione ad altri livelli, che includano un approccio rieducativo, incentrato sul trattamento e sulla riabilitazione degli autori di reati sessuali e di violenza domestica, in vista del loro reinserimento nella vita di comunità, dell’evitamento delle recidive e della vittimizzazione secondaria. Con tale premessa verranno descritte le attività avviate dal 2002 circa sul territorio e nelle carceri del milanese, che consistono in una specifica Unità di Trattamento Intensificato (ex art. 115 DPR 230/2000) per rei sessuali presso la CR di Milano-Bollate e in un Servizio afferente alle competenze del Settore Sicurezza del Comune di Milano, il Presidio Criminologico Territoriale, dove vengono effettuati interventi di valutazione criminologica e psicodiagnostica e trattamenti di gruppo.
Il contributo si conclude con la descrizione di come tali articolazioni di intervento abbiano ispirato innovazioni normative e generato virtuose operatività nel campo della Pubblica Sicurezza e delle decisioni giurisprudenziali in tema di gestione degli autori di reati sessuali e di atti persecutori e di violenza domestica.
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