Video di Grillo, la psicologa: «Non c’è protezione del figlio» | VANITYFAIR
La Dott.ssa Patti, psicoterapeuta esperta nella cura del trauma di ARP a Milano, con cui il CIPM collabora da tempo nella diffusione di una cultura dell’intervento trattamentale con vittime e autori nei casi di violenza relazionale, è intervenuta a commento del recente video di Beppe Grillo rispetto al coinvolgimento del figlio in un caso di stupro. Riportiamo di seguito alcuni estratti dall’articolo di Vanityfair (per leggere l’intero articolo clicca qui).
«Noi siamo protettivi per i nostri ragazzi quando li aiutiamo anche ad accettare i loro errori, da piccoli a grandissimi, e a sviluppare il proprio senso di responsabilità. Per me la violenza è anche questo: il buttare fuori in maniera non pensata tutta la rabbia. È un’irruzione fatta in maniera lesiva nell’esistenza di tutti compreso il pubblico a cui è rivolto» ha affermato la Dott.ssa Patti.
Il video è inoltre una forma di victim blaming e «(…) Chi si occupa di traumi di questo tipo sa benissimo che è così. La prima cosa da fare per curare una persona che ha subito un trauma è metterla in sicurezza. Vuol dire creare condizioni dentro le quali può sentire di avere il diritto di raccontare e di denunciare. Questa sicurezza passa attraverso il rispetto: il non clamore, quindi spegnere i riflettori, ma anche il non dover avere a che fare con il giudizio sommario che si forma attraverso i media». La vittima «Si sente senza protezione e con addosso gli occhi di tutti. Emergono emozioni difficilissime da gestire. Su tutte la vergogna per cui vorresti sparire e invece ci sei e sei guardata con biasimo».
«C’è da fare anche una riflessione su come non proteggiamo i maschi in questo caso: non li aiutiamo a sviluppare una sensibilità e un rispetto dell’altro sesso nell’ottica di cambiare la cultura. Ci sono persone che si occupano di curare gli aggressori» ricorda infine la Dott.ssa Patti citando il lavoro svolto dal CIPM.